Ho appena terminato di leggere l’ultimo libro di Jo Nesbǿ “Gelosia”. Avevo letto molti suoi libri, di solito molto voluminosi, con protagonista quello strano ispettore Harry Hole, e mi erano piaciuto molto per come riusciva a coniugare la trama, le caratteristiche particolari del personaggio e una visione critica del suo Paese. Non avevo mai letto, come succede con Gelosia, suoi racconti, anche molto brevi come in questo caso. Devo dire che sono rimasto molto piacevolmente colpito dalla qualità, anche in questo caso, delle trame e, ovviamente, della scrittura. Adoperando anche lui la tecnica classica del racconto, di rovesciare cioè, nel finale le aspettative costruite nella narrazione, Nesbo ci fa conoscere personaggi poco “normali” per farci aprire gli occhi su un mondo di cui troppo spesso sappiamo cogliere solo le cose ordinarie, pur sapendo che sotto la superficie, come direbbe il grande King, c’è roba che puzza e che a qualcuno (allo scrittore in primis) tocca portare in superficie. Non è un caso allora che, come ci informa la quarta di copertina, già di tre di questi sette racconti, sono stati acquistati i diritti per la riproduzione cinematografica. Se questa maledetta ondata di Covid ce lo permetterà, sarà un vero piacere andare al cinema!