La Milano “nera” di Gian Andrea Cerone a Libraria Noir

Gian Andrea Cerone è stato ospite della rassegna “Libraria Noir” promossa dalla Libreria Rinascita di Sesto Fiorentino in collaborazione con il Club del Giallo. E’stato un pomeriggio interessante per un autore che racconta una Milano noir. Cerone è stato intervistato dal nostro socio, lo scrittore Riccardo Parigi. Ecco la recensione di Parigi. Buona lettura

 

Gian Andrea Cerone, Il trattamento del silenzio, Guanda 2023

Novembre 2020. A Truccazzone, località a qualche chilometro da Milano, in  una villa presso l’Adda viene rinvenuto un cadavere. È stato ucciso in modo feroce Niccolò Bessa Terzaghi,  ex professore di storia dell’arte,  bibliofilo,  accanito collezionista di preziose cinquecentine. L’assassino si è scatenato al punto da inchiodare il corpo della vittima alla sua enorme biblioteca.

Ovvio che un caso dai risvolti così truci venga affidato alla squadra UACV della Questura milanese: l’Unità Analisi del Crimine Violento, “unità” guidata in quei giorni dall’ispettore Antonio Casalegno. Il capo della squadra Mario Mandelli – commissario dalla larghissima esperienza, dal grande acume e dall’altrettanto grande spessore umano – è assente. Ha preso alcuni mesi di congedo per seguire un corso di perfezionamento all’Università Cattolica; in effetti Mandelli è appassionato cultore dalla storia di Milano e della Lombardia, ma la decisione è dovuta anche al suo bisogno di staccare la spina, di allontanarsi dalla “crudeltà” del quotidiano. Il tremendo assassinio di Bessa Terzaghi lo spinge a tornare in Questura e a coordinare indagini particolarmente difficili e rischiose. Nell’arco di appena otto giorni accadono altri fatti drammatici e sanguinosi che sembrano sfiorare o intrecciarsi col quadro indiziario del delitto di Truccazzone (giovani anaffettivi,  bravissimi a utilizzare particolari start up, gestiscono un giro di squillo di alto bordo; un individuo, ribattezzato il Cacciatore, è pericolosamente attratto e turbato da alcune studentesse universitarie; criminali della vecchia e della nuova “scuola” difendono con brutale efficienza i loro spazi e i loro affari).

Per fronteggiare questa pioggia battente di atti delittuosi – più fitta di quella che dal cielo si riversa implacabile su Milano – i componenti della squadra sono obbligati a dare il meglio di sé in termini di lucidità e di coraggio. Ma…de hoc satis o si rischia di fare spoiler (anche se, intendiamoci una volta per tutte, molti riferimenti si trovano nella seconda di copertina, che chi frequenta le librerie in genere legge avidamente: salvo poi indignarsi per qualche frammentaria, e abbastanza irrilevante,  anticipazione buttata lì…).

Il trattamento del silenzio è il secondo romanzo di Gian Andrea Cerone,  segue Le notti senza sonno, testo di esordio uscito l’anno scorso e che ha raccolto un ampio, meritato successo di pubblico. L’autore è un gran funambolo dell’intreccio, bravissimo nel fare funzionare  il meccanismo dell’azione;  sa mettere in campo  personaggi credibili ed empatici (oltre Mandelli e il suo vice Casalegno, meritano una menzione speciale poliziotte  “toste” quali Gabriella Donati, Caterina Dei Cas e la strepitosa ex giavellottista Marìca Ambrosio). Ma soprattutto Cerone riesce a creare un noir metropolitano che, senza scomodare i testi dei “padri nobili” (Augusto De Angelis, Giorgio Scerbanenco) se la batte alla pari con quelli di Biondillo e di Robecchi.

Riccardo Parigi