La provincia ha un cuore noir al primo Festival del Giallo

Tra il 10 e il 17 febbraio si è svolto a Sesto Fiorentino “Dalla parte del Giallo. Festival di letteratura noir” che ha visto la partecipazioni di scrittori   tra i più acclamati e di successo nel panorama nazionale. Biondillo, Cerone, Simi, Vichi, Gori, Manzini, Simoni, Malvaldi sono stati accolti in modo caloroso dal pubblico  sestese.

Molto piacevole è stato anche l’incontro del 13 febbraio, curato dal Club del Giallo, dedicato ad autori che portano avanti la loro attività  tra Firenze e Prato,  per così dire “in provincia”.

Barbara Carraresi ha parlato di “Romanzo doppio” (Le due coscienze e Il gioco del quindici)  scritto insieme al padre, Andrea Carraresi: si tratta di un testo che vede come protagonista  Cesare Maremmi, un efficiente maresciallo  inviato a San Vincenzo a comandare la locale Stazione dei carabinieri.

 Renato Campinoti ha illustrato il personaggio di Caterina Romei, giovane agente della Questura fiorentina,  protagonista di Non mollare Caterina: una poliziotta dal carattere fortealle prese con una difficile, pericolosa indagine su pedofili che dispongono di coperture e amicizie “eccellenti”.

Con Paolo Dapporto e il suo Taca la bala buho di ‘ulo siamo tornati indietro nel tempo, al quartiere di Rifredi degli anni Cinquanta: al centro della narrazione l’Unione Sportiva dove si pratica il calcio giovanile con grande passione ma in cui già cominciano a circolare piccoli “squali”, allenatori-procuratori senza scrupoli, come un equivoco soggetto, Francesconi detto “Il Pisa” (è lui che, rivolgendosi ai giocatori, usa l’espressione ispano-labronica che dà il titolo al romanzo…).

Infine Stefano Moretti è intervenuto per presentare Omicidio in Borgo Ognissanti, un giallo dalla trama solida e nel contempo molto divertente. La lettura è particolarmente godibile grazie alla voce narrante, quella del protagonista, Dante Tressette, un praticante avvocato in uno studio legale di Firenze. In apparenza Tressette sembra un giovane un po’ superficiale e svagato; in realtà dimostra di avere stoffa da vendere per diventare un agguerrito penalista.

Nelle intenzione del Club del Giallo quello del 13 febbraio dovrebbe essere il primo di alcuni incontri dedicati – nel corso del 2024 – agli autori che vivono nella provincia fiorentina. Peraltro  iniziative simili sono già state fatte in passato (ad esempio al Teatro della Limonaia nell’estate del 2022 e nell’ambito dei programmi di Sesto TV).  Ormai da anni infatti sono emersi scrittori che hanno vinto importanti premi e realizzato pubblicazioni di grande interesse nel campo della “letteratura di genere” e non solo in quella, scrittori che meritano spazio e attenzione. 

Massimo Carlotto a “Dalla parte del Giallo”: dall’Alligatore al Francese, il noir come giornalismo d’inchiesta

Un ottimo riscontro di pubblico ha avuto il primo incontro della rassegna “Dalla parte del giallo” organizzata dal “Club del Giallo” e dalla Libreria Rinascita di Sesto Fiorentino. Né poteva essere altrimenti dal momento che il 10 febbraio è intervenuto Masssimo Carlotto, uno dei maggiori rappresentati del noir italiano.

Intervistato con bravura e competenza da Elena Andreini e Rosalba Cellai, lo scrittore ha parlato del suo ultimo romanzo, Il francese – a cui abbiamo accennato in una recente newsletter -, e ha allargato il discorso a quello che dovrebbe essere l’obiettivo principale di un noirista: trasferire a livello narrativo l’attività svolta dal giornalismo d’inchiesta. Per affrontare il tema della prostituzione, della riduzione in schiavitù di moltissimi donne, Carlotto ha lavorato di fatto per mesi,  raccogliendo testimonianze e facendo ricerche sul campo.

Nel corso dell’intervista ha tenuto a sottolineare che porta avanti ricerche e inchieste di questo tipo da oltre vent’anni, il che gli ha permesso di descrivere  come sia cambiata la malavita organizzata in questo lungo arco di tempo, o  come sia riuscita ad adattarsi perfettamente alle trasformazioni della provincia veneta.

Rispondendo alla domanda di una spettatrice, Carlotto ha ricordato anche l’impegno profuso da un gruppo di scrittori – il decano può essere considerato il formidabile Loriano Macchiavelli – per rivendicare l’importanza della letteratura di “genere” e combattere i pregiudizi avanzati da una parte della critica.

A nostro giudizio, ascoltando Carlotto e leggendo romanzi come Il francese, possiamo dire che la battaglia è stata vinta su tutta la linea.

Riccardo Parigi