“Rosso Natale”: la premiazione del concorso Giallo Fiorentino

Si chiama “Rosso Natale” l’ultima antologica del Club del Giallo che raccoglie i miglio racconti della decima edizione del Concorso Giallo Fiorentino.

La decima edizione del nostro concorso Giallo Fiorentino si è conclusa con la premiazione, sabato 26 ottobre,  alla Libreria Rinascita Ubik di Sesto Fiorentino. Siamo molto felici di avere incontrato nuovi amici e di avere trascorso un pomeriggio sereno con gli autori, all’insegna dell’informalità come di consueto. I nostri ringraziamenti vanno agli autori (gli undici selezionati ma anche tutti gli altri partecipanti) alla giuria, alla Libreria Rinascita Ubik che ci ospita da dieci anni, agli sponsor sestesi che hanno donato i premi, Farmacia Ragionieri, gioielleria Ldm De Masi con un grazie speciale a Sabrina Piermarini,  e sezione soci Coop Sesto- Calenzano, che ci ha offerto il buffet finale,nella persona della presidente Lisa Bogliolo. Grazie a Stefano Rolle e alla casa editrice Apice libri per la pubblicazione dell’antologia del premio (e complimenti per la copertina bellissima) grazie ai ragazzi di Bella storia che hanno realizzato i gadget per il concorso. Grazie di cuore al Comune di Sesto Fiorentino per il patrocinio e il sostegno e grazie all’assessore Jacopo Madau sempre con noi. Un grazie speciale ad Gian Andrea Cerone che ci ha donato un incipit originale. Purtroppo per motivi familiari, lo scrittore ligure-lombardo non ha potuto essere presente alla Libreria, ma lo ha fatto via straming. Diamo appuntamento a tutti alla prossima edizione… stiamo già lavorando….

Il Club del Giallo

Foto ricordo del primo Festival del Giallo di Sesto Fiorentino

E’ difficile raccontare le emozioni suscitata in questo primo Festival del Giallo di Sesto Fiorentino al quale il Club del Giallo ha partecipato con alcune proposte legate alla provincia. Molti i protagonisti dell’edizione 2024 tra cui anche Giampaolo Simi, Barbara Perna, Marcello Simoni, Marco Malvaldi e l’atteso (da moltissimi anni) Antonio Manzini con il suo ultimo “Tutti i particolari in cronaca” edito da Mondadori. E il Club del Giallo è stato doppiamente protagonista, mentre il pubblico si divertiva e applaudeva Manzini. E così sintetizziamo questa settimana dal 10 al 17 febbraio con una foto che rende l’idea (g.c. libreria Rinascita)

La provincia ha un cuore noir al primo Festival del Giallo

Tra il 10 e il 17 febbraio si è svolto a Sesto Fiorentino “Dalla parte del Giallo. Festival di letteratura noir” che ha visto la partecipazioni di scrittori   tra i più acclamati e di successo nel panorama nazionale. Biondillo, Cerone, Simi, Vichi, Gori, Manzini, Simoni, Malvaldi sono stati accolti in modo caloroso dal pubblico  sestese.

Molto piacevole è stato anche l’incontro del 13 febbraio, curato dal Club del Giallo, dedicato ad autori che portano avanti la loro attività  tra Firenze e Prato,  per così dire “in provincia”.

Barbara Carraresi ha parlato di “Romanzo doppio” (Le due coscienze e Il gioco del quindici)  scritto insieme al padre, Andrea Carraresi: si tratta di un testo che vede come protagonista  Cesare Maremmi, un efficiente maresciallo  inviato a San Vincenzo a comandare la locale Stazione dei carabinieri.

 Renato Campinoti ha illustrato il personaggio di Caterina Romei, giovane agente della Questura fiorentina,  protagonista di Non mollare Caterina: una poliziotta dal carattere fortealle prese con una difficile, pericolosa indagine su pedofili che dispongono di coperture e amicizie “eccellenti”.

Con Paolo Dapporto e il suo Taca la bala buho di ‘ulo siamo tornati indietro nel tempo, al quartiere di Rifredi degli anni Cinquanta: al centro della narrazione l’Unione Sportiva dove si pratica il calcio giovanile con grande passione ma in cui già cominciano a circolare piccoli “squali”, allenatori-procuratori senza scrupoli, come un equivoco soggetto, Francesconi detto “Il Pisa” (è lui che, rivolgendosi ai giocatori, usa l’espressione ispano-labronica che dà il titolo al romanzo…).

Infine Stefano Moretti è intervenuto per presentare Omicidio in Borgo Ognissanti, un giallo dalla trama solida e nel contempo molto divertente. La lettura è particolarmente godibile grazie alla voce narrante, quella del protagonista, Dante Tressette, un praticante avvocato in uno studio legale di Firenze. In apparenza Tressette sembra un giovane un po’ superficiale e svagato; in realtà dimostra di avere stoffa da vendere per diventare un agguerrito penalista.

Nelle intenzione del Club del Giallo quello del 13 febbraio dovrebbe essere il primo di alcuni incontri dedicati – nel corso del 2024 – agli autori che vivono nella provincia fiorentina. Peraltro  iniziative simili sono già state fatte in passato (ad esempio al Teatro della Limonaia nell’estate del 2022 e nell’ambito dei programmi di Sesto TV).  Ormai da anni infatti sono emersi scrittori che hanno vinto importanti premi e realizzato pubblicazioni di grande interesse nel campo della “letteratura di genere” e non solo in quella, scrittori che meritano spazio e attenzione. 

Al Festival del Giallo si racconta la provincia

Non so se nasce in provincia, ma certo il giallo ha molta confidenza con la provincia. E così il Festival del Giallo di Sesto Fiorentino ha voluto dedicare un incontro proprio ad autori locali per narrare una provincia dai contorni polizieschi. Ecco cosa hanno in comune “Non mollare Caterina” di Renato Campinoti, “Omicidio in Borgo Ognissanti” di Stefano Moretti, “Taca la bala” di Paolo Dapporto e “Il gioco del quindici” di Barbara Carraresi, oltre alle storie gialle, poliziesche sono soprattutto storie di provincia. Quando la provincia si tinge di giallo questo genere letterario supera ogni barriera affrontando temi diversi e anche sociali, facendo rivivere la memoria o raccontando i luoghi. “La provincia in giallo” è in programma martedì 13 febbraio alle 18 alla Libreria Rinascita: Riccardo Parigi, scrittore e consigliere del Club del Giallo, dialogherà con Renato Campinoti, Barbara Carraresi, Paolo Dapporto e Stefano Moretti. 

Parte col botto il Festival del Giallo

E’ iniziata scoppiettante la prima edizione del Festival del Giallo a Sesto Fiorentino di cui il Club del Giallo è uno degli organizzatori insieme al Comune di Sesto Fiorentino, alla Biblioteca di Sesto Fiorentino e alla Libreria Rinascita. Sabato 10 febbraio alla Libreria Rinascita l’assessore alla cultura del Comune di Sesto Fiorentino Jacopo Madau ha aperto il Festival e dato il via ad un incontro sul giallo che ha visto la partecipazione dell’associazione Giallo di Pistoia, del Gatto Nero di Viterbo e del Club del Giallo. I paartecipanti hanno dialogato con lo scrittore sherlockiano Enrico Solito. 

Giallo in jazz è stato il secondo appuntamento di questa anteprima festivaliera che ha visto dialogare gli scrittori Gianni Biondillo, Gian Andrea Cerone, Leonardo Gori e Marco Vichi sulle musiche jazz della scuola di Musica Bartoletti di Sesto Fiorentino.

Il festival ritornerà martedì con alle 18 alla Libreria Rinascita con “La provincia in Giallo” a cura del Club del Giallo: Riccardo Parigi dialogherà con Renato Campinoti, Barbara Carraresi, Paolo Dapporto, Stefano Moretti. 

Mercoledì 14 febbraio alla Libreria alle 18 Giampaolo Simi presenterà il suo libro “Il cliente di riguardo”, giovedì 15 febbraio alle 17.15 Sarah Savioli presenterà il suo libro “Selvatici” e alle 18.30 Antonio Manzini presenterà “Tutti i particolari in cronaca”.

Venerdì 16 febbraio alle 17 Maurizio De Giovanni in collegamento alla Libreria leggerà Il cando del mare, omaggio ad Andrea Camilleri, mentre alle 17.30 Annabella Abbondante Il passato è una curiosa creatura è il libro di Barbara Perna che presenterà alla Libreria. Alle 18.30 sarà la volta di Andrej Longo che presenterà “La forma dei sogni”.

Alla Biblioteca Ragionieri alle 21.15 si terrà il Delitto in biblioteca testo di Enrico Solito regia di Alessandro Brandi.

Sabato 17 febbraio si chiuderà il festival con tanti appuntamenti, l’ultimo sarà alle 18 alla Libreria con Marcello Simonii che presenterà “La taverna degli assassini”.

Maurizio de Giovanni apre Libraria Noir con il Club del Giallo e Libreria Rinascita ed è subito sold out

Maurizio de Giovanni ha aperto venerdì 20 gennaio la rassegna di incontri con gli autori “Libraria Noir” in collaborazione tra Club del Giallo e Libreria Rinascita Ubik di Sesto Fiorentino. L’incotnro visto la presenza di oltre 250 persone, si è tenuto al cinema Grotta ed è stato presentato dalla nostra presidente Sandra Nistri insieme a Francesca Albano della Libreria Rinascita di Sesto Fiorentino. E’ intervenuto l’assessore alla cultura Jacopo Madau.

Molta emozione e tanti applausi per l’autore del Commissario Ricciardi che in tv ha il volto di Lino Guanciale, dei Bastardi di Pizzofalcone, di Mina Settembre e Sara. L’arrivo in libreria dell’ultimo “Caminito” segna il ritorno dopo cinque anni del Commissario Ricciardi, un romanzo atteso che questa volta si mantiene in equilibrio tra Napoli e l’Argentina e racconta sulle languide note di un tango una indagine difficile per il Commissario Ricciardi. 

“Lo scrittore è come un padre per i personaggi che crea – ha detto de Giovanni – poi però diventano patrimonio dei lettori. I libri sono dei viaggi e lo scrittore è come una guida turistica”. Alla domanda perchè il Commissario è tornato dopo così tanti anni, de Giovanni ha risposto che non voleva raccontare l’Italia dopo il 1934. “E’ stato un periodo in cui le cose sono cambiate” ha detto lo scrittore partenopeo. Maurizio de Giovanni ha poi ripercorso la nascita del suo Commissario RIcciardi che “vede” i morti uccisi violentemente. “Lavoravo in banca – ha raccontato – e un giorno alcuni miei amici mi hanno iscritto ad un concorso letterario che si teneva al Gambrinus e non avevo idea di cosa scrivere. Mentre gli altri erano davanti al computer e scrivevano io guardavo fuori dal locale e ho visto una bambina che mi faceva la linguaccia. Solo allora mi sono accorto che tutti erano piegati sulla tastiera e nessuno la stava vedendo. Da lì è nata l’idea”. Ha poi divertito il pubblico raccontando come i suoi lettori si siano dispiaciuti quando ha smesso di scrivere le storie del Commissario Ricciardi. E poi ha donato al pubblico sestese la lettura di un capitolo di Caminito. La serata si è conclusa con una lunga fila di lettori che chiedevano una firma e con la promessa da parte di de Giovanni di tornare a Sesto Fiorentino.

Serie Tv tra giallo e avventura: Sopravvissuti una serie che tiene sulle spine

Sono stata una fan di Sopravvissuti. Non solo per la trama e per gli attori, ma anche per la regia di Carmine Elia che, secondo me, ha reso il prodotto molto raffinato e ho scoperto una Genova originale. Le riprese dall’alto, i palazzi ricercati, gli esterni di respiro, il molo, il mare mi hanno fatto respirare l’aria della città della lanterna. Ottimo anche il cast e il racconto “spezzato” con tra passato e presente, le immagini che sfilano mentre si racconta una bugia, la verità e i segreti che giocano con le immagini e con le parole e tengono sulle spine lo spettatore. Ecco, sì, secondo me Sopravvissuti è stata una fiction dove lo spettatore ha partecipato attivamente alla vicenda. Non si è limitato a guardare le immagini e mettere insieme i pezzi mentre sparecchiava la tavola, lavava i piatti oppure si rilassava sul divano. No, in Sopravvissuti lo spettatore interessato al programma ha partecipato e ha sofferto. Cast fantastico. Non c’è niente da dire. Forse quello che manca, adesso, è la secondo serie. Sì perchè l’ultima puntata ci ha lasciato ancora dubbi e non tutte le tessere sono state sistemate al loro posto, ma del resto, questo sa molto di vita reale. Ci sono però domande che gli spettatori di Sopravvissuti si sono poste come: cosa c’entra l’isola? Perchè se sono andati sull’isola poi sono tornati via? Che fine ha fatto Frank? E Gabriele è morto? Stefano ha ucciso Tano, ma perchè, quale mistero si nasconde dietro la morte del figlio Simone? E Marta cosa nasconde ancora? Insomma manca una seconda serie e con questo cast e questa regia si può fare… Su questo aspetto nonci sono risposte precise: la Rai aveva annunicato che visto gli ascolti più bassi del previsto non avrebbe messo in cantiere la seconda serie, ma sembra che poi Sopravvissuti 2 si farà nel 2024. I fan come me aspettano… fiduciosi

E voi cose ne pensate?

Elena

Quel fascino di The Chelsea Detective, il nuovo ispettore della serie tv britannica

Non so voi, ma io sono stata conquistata dalla nuova serie tv di Giallo Canale 38. Si tratta di The Chelsea Detective. E’ un crime drama con un investigatore insolito, a volte burbero e solitario, un po’ retrò, ma molto Green (si muove in bicicletta). Lui, il nuovo detective è l’spettore Max Arnold che vive in un barcone sul fiume e ascolta musica classica. Ha un modo tutto particolare di indagare e lo fa con la sua partner il sergente Priya Shamsie. Nel quartiere di Chelsea a Londra non ci sono solo belle case e belle persone, ma si annidano forme di violenza e omicidi atroci ad Arnold e Shamsie il compito di indagare e scoprire il colpevole.

La prima serie che vediamo su Canale 38 è composta da quattro serate in prima visione il lunedì.

Ad interpretare Max Arnold è l’attore britannico Adrian Scarborough, mentre Priya Shamsie è interpretata da Sonita Henry.

L’arrivo di don Massimo (Bova) in Don Matteo 13 convince e vince

Convince e vince. Don Matteo, anzi don Massimo convince e vince. La parata dei “belli e impossibili” stravince alla prova dell’auditel. Stiamo parlando di “belli” quegli attori bravi, ma anche di fascinosi e “impossibili” pensati in un certo ruolo che, invece dimostrano di essere più che all’altezza. E in questo caso l’attenzione è catalizzata da Don Matteo 13 che accoglie a braccia aperte (del pubblico) l’arrivo di don Massimo il nuovo prete della cittadina umbra dopo che non sappiamo anora bene perchè don Matteo (Terence Hill) è dovuto andare via velocemente chiamato a chissà quale incarico. Don Massimo è interpretato da Raoul Bova (sguardo fascinoso, capelli sale e pepe spettinti, si muove tra le anche strade di Spoleto a cavallo di una moto proprio come Christopher Brittney che nella serie della BBC Grantchester interpreta il parroco con il “chiodo” e alla guida di una moto il reverendo Will Davenport). In questo Don Matteo 13, don Massimo somiglia molto a al reverendo Will Davenport non solo per il fascino e per l’atteggiamento “da duro” (dovuto anche al suo passato di carabiniere nei corpi speciali), ma anche per l’utilizzo della moto e del rapporto con i personaggi che ruotano attorno a don Matteo-Hill. Però il pubblico è contento e il nuovo volto del parroco di Spoleto piace. Lo dice l’auditel: Don Matteo 13 ha interessato 6.486.000 spettatori pari al 31.1%. Convince e vince. Questa new entry ha portato ad uno “svecchiamento” della serie TV diventata melassa per famiglie pigre. Ieri sera don Massimo ha convinto. Finalmente qualcosa di nuovo anche se di antico.

Patrizia Rinaldi racconta Blanca e le ninas viejas

Il mondo di Blanca, la poliziotta non vedente è stato raccontato da Patrizia Rinaldi la creatrice del personaggio che dall’autunno scorso è diventato protagonista di una fiction di successo “Blanca”, appunto, trasmessa su RaiUno e interpretata da Maria Chiara Giannetta. Patrizia Rinaldi, scrittrice napoletana è stata ospite venerdì 11 marzo della Libreria Rinascita di Sesto Fiorentino per un nuovo incontro della rassegna “Dalla parte del Giallo” in collaborazione con il Club del Giallo. Patrizia Rinaldi ha raccontato come è nata Blanca, con il primo libro nel 2004 e l’approdo in tv. Il pomeriggio è stato dedicato alla presentazione dell’ultimo giallo di Rinaldi “Blanca e le ninas viejas” edito da e/o. Rinaldi ha raccontato la nascita di questa storia costruita come fosse un lungo tango. “Anche se non so ballarlo” ha chiosato Rinaldi. E la scelta di avere come protagoniste ragazze “viejas”. “Nel tango – ha raccontato Rinaldi – è la meritocrazia che conta e le ballerine più in là con gli anni sono quelle che hanno una conoscenza maggiore del ballo e una migliore capacità di coinvolgimento. Sono le migliori”. Non si è, invece, sbilanciata sul prossimo lavoro che la vedrà scrivere insieme a Massimo Carlotto. Alla domanda: se la sua Blanca è cambiata dopo quella televisiva, Rinaldi ha risposto “no, mi piace molto quella della Tv e ritengo Maria Chiara Giannetta molto brava, ma continuerò a scrivere della mia Blanca”.